giovedì 4 aprile 2013

COMUNICATO SINDACALE: Indennità di vacanza contrattuale della Vigilanza Privata


Il Tribunale di Torino, accogliendo il ricorso di una Guardia Particolare Giurata, presentato contro l’Istituto di vigilanza di cui è dipendente, a proposito della mancata corresponsione dell’Indennità di Vacanza Contrattuale,  con sentenza del 07/09/2012 ha disposto condannando l’Istituto di vigilanza, a corrispondere al lavoratore la somma di euro 655,20, ( importo calcolato fino a giugno 2012) oltre la valutazione ISTAT ed interessi legali, più le spese legali per la parte ricorrente.
La nostra O.S. in virtù di questa sentenza, sta’provvedendo a sensibilizzare i lavoratori del settore della vigilanza privata che ad oggi non hanno percepito la suddetta Indennità, ad agire legalmente, contro l’istituto inadempiente.
I lavoratori che intendano esercitare questo loro diritto, possono rivolgersi a questa Segreteria Nazionale, per ricevere l’assistenza Legale totalmente gratuita per i ns. iscritti.

IL DECRETO SULLA CAPACITA' TECNICA, QUALCUNO SI E' ACCORTO CHE E' OPERATIVO ?


A noi sembra di no, è la solita storia all'italiana, dopo aver fatto una legge, questa il giorno dopo è già stata dimenticata.
Infatti una buona parte degli istituti di vigilanza continuano a pagare gli stipendi con consistevole ritardo, alcuni hanno mesi di arretrato, il lavoro straordinario, viene pagato in nero a pochi euro l'ora ed a volte non viene nemmeno pagato, le ferie per molti restano una ...speranza cosi pure i riposi settimanali ed i permessi retribuiti. Vi sono istituti che ancora oggi non corrispondono le indennità di presenza giornaliere e domenicali, ne abbiamo "preso" uno in Provincia di Napoli che di questi elementi contributivi non ne è ancora cosciente, lo sarà quando gli presenteremo i conteggi delle somme che deve dare ai lavoratori.
Nonostante le mancanze sopra descritte e sono solo alcune delle più importanti, gli istituti continuano a sguazzare nel solito modo di fare, tanto il Decreto è operativo, chi non è operativo sono le Istituzioni che dovrebbero farlo rispettare, ma come dicevano gli antichi romani "chi controlla il controllore? nessuno diciamo noi e allora decreto o non decreto la situazione sarà sempre quella attuale, ed il nostro rammarico e quello che solo poche guardie giurate, si ribellano a questo stato di cose che le privano della propria dignità personale, mentre la stragrande maggioranza, si fa ancora spezzare la legna addosso, dal padrone, con il solito alibi che hanno "paura" di mettersi contro di lui, e continuano cosi a rendersi complici di una situazione che danneggia loro per prima e i loro stessi colleghi che lottano perchè ii propri diritti vengano rispettati, riacquistate la dignità perduta !

Francesco Pellegrino Segretario Generale UNAL

Cassazione: mobilità e licenziamenti collettivi. Ecco quando basta elenco dei soli lavoratori da licenziare


"In tema dì procedura di mobilità, la previsione di cui alla L. n. 223 del 1991, art. 4, comma 9, secondo cui il datore di lavoro, nella comunicazione ivi prevista deve dare una "puntuale indicazione" dei criteri di scelta e delle modalità applicative.....

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