venerdì 24 gennaio 2014

Arrestati cinque portavalori: prelevavano dal caveau i soldi affidati alle banche

Sondrio, 23 gennaio 2014 - Furto aggravato di oltre 500mila euro: cinque guardie della Btv-Battistolli, la stessa azienda i cui furgoni vennero assaltati sull’Autolaghi, sono finite in manette. La società con sede centrale a Vicenza e “caveau” a Paderno Dugnano dovrà fare a meno di Giovanni Santoro, 35enne di Dairago; Giovanni Virzì, 39enne di Limbiate; Calogero Carollo, 47enne di Paderno Dugnano; Pietro Settanta, 44enne di Lissone e Giuseppe Ivagnes, 37enne di Desio. Questi ultimi due viaggiavano su uno dei furgoni preso di mira sull’Autolaghi. Tutti sonorinchiusi nel carcere di Monza. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Sondrio, che hanno operato con i colleghi della Stazione di Sondrio e, nella fase operativa, anche con i militari di Desio e Legnano, sarebbero i responsabili di vari furti.
«Tutto è partito a fine agosto dello scorso anno — spiega il colonnello Paolo Ferrarese, alla guida del Comando provinciale carabinieri di Sondrio —. Nella sede centrale della Banca Popolare di Sondrio, in piazza Garibaldi nel capoluogo valtellinese, era stato notato un grosso ammanco da un sacco portavalori proveniente dalla Credit Suisse di Zurigo (Svizzera), dal quale erano state asportate 90mila sterline. Dalla denuncia è partita l’attività investigativa che in poco tempo ha permesso di accertare altri ammanchi sempre in spedizioni curate dalla stessa ditta, la Battistolli». L’inchiesta è poi passata nelle mani della Procura di Monza, competente per territorio, ma le indagini sono state condotte e ultimate dai carabinieri valtellinesi che, grazie anche alle riprese delle telecamere all’interno del caveau di Paderno, sono riusciti a ricostruire il metodo usato dalle guardie giurate per appropriarsi del denaro. Lì, infatti, vengono depositati temporaneamente i carichi effettuati, poi trasportati nelle sedi finali. 




Tra i complici c’era chi riceveva i sacchi e, una volta individuato quello di interesse, che conteneva denaro, lo metteva in un angolo buio del caveau, in modo che le telecamere non potessero filmare i movimenti sospetti. Arrivava poi «l’addetto alla manomissione», che riusciva ad aprire la fascetta di chiusura del sacco con bravura chirurgica, senza che fosse possibile notare la manomissione. Era poi il turno di un altro complice, che asportava il denaro e lo nascondeva in alcuni zaini. Il tutto quando anche a supervisionare c’era un complice che poteva coprirli. E nessuno, prima dei carabinieri, si era accorto delle manomissioni dei sacchi, che ad occhio nudo apparivano assolutamente inviolati.

Tra gli ammanchi denunciati anche uno piuttosto ingente di denaro che sarebbe dovuto arrivare su una nave da crociera della Royal Caribbean, e infatti i carabinieri valtellinesi si sono dovuti spingere, oltre che in diverse località lombarde e in Svizzera, anche fino a Civitavecchia. Nelle abitazioni degli arrestati sono state effettuate perquisizioni: i militari hanno sequestrato circa 50mila euro in contanti, una settantina di orologi per un valore di 25mila euro, monili in oro sulla cui provenienza stanno ancora indagando i carabinieri, diversi gratta e vinci, oltre agli attrezzi necessari a manomettere ihttp://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/2014/01/23/1014518-guardie-giurate-arrestate.shtml sacchi portavalori.

giovedì 23 gennaio 2014

Furti in caveau, arrestati 5 vigilantes della BTV Gruppo BATTISTOLLI Rubavano dai depositi dell'azienda per cui lavoravano

   SONDRIO, 22 GEN - Cinque guardie particolari giurate dell'istituto di vigilanza privata Btv-Battistolli (quello vittima dell'agguato sull'autostrada A/8, che fruttò ai rapinatori un bottino di 10 milioni di euro) sono state arrestate in Provincia di Monza dai carabinieri di Sondrio e Monza perché sospettate di aver commesso furti per circa 500 mila euro. I cinque sono accusati di essere i responsabili di 4 colpi, commessi fra agosto e settembre, nel caveau della ditta per cui lavoravano a Paderno Dugnano (Monza).

mercoledì 15 gennaio 2014

ORARIO DI LAVORO E RIPOSO SETTIMANALE - NUOVE MAXI SANZIONI

Dal 24 dicembre scorso sono in vigore le nuove maxi sanzioni in materia di orario di lavoro e di riposo settimanale.
Il decreto legge n. 145/2013, allo scopo di rafforzare l’attività di contrasto al lavoro sommerso e irregolare e di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, ha infatti aumentato significativamente – addirittura, in alcuni casi, fino a 10 volte – gli importi delle sanzioni amministrative previste a carico dei datori di lavoro inadempienti.
Come noto, la legge stabilisce che l’orario di lavoro non deve superare le 48 ore in 7 giorni (rilevabili come media) e il lavoratore deve riposare almeno 24 ore consecutive ogni 7 giorni. In caso di violazione, è prevista una sanzione amministrativa pari a:
  • da 1.000 a 7.500 euro (prima variava tra 100 e 750 euro);
  • da 4.000 a 15.000 euro nel caso in cui la violazione si riferisca a più di 5 lavoratori o si sia verificata in almeno 3 periodi che l’azienda usa per rilevare la media dell’orario di lavoro effettuato dai dipendenti;
  • da 10.000 a 50.000 euro nel caso in cui la violazione si riferisca a più di 10 lavoratori e interessi almeno 5 periodi di riferimento (in questo caso, non è ammesso il pagamento in misura ridotta).
Il periodo di riposo consecutivo può essere calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni.
Il periodo di riferimento in cui va rilevata l'eventuale violazione, invece, può essere di 4, 6 o 12 mesi.
Con riferimento al riposo giornaliero, che per legge deve essere pari a 11 ore consecutive ogni 24 ore, in caso di violazione è prevista una sanzione amministrativa pari a:
  • da 500 a 1.500 euro;
  • da 3.000 a 10.000 euro nel caso in cui la violazione si riferisca a più di 5 lavoratori o si sia verificata in almeno 3 periodi di 24 ore;
  • da 9.000 a 15.000 euro nel caso in cui la violazione si riferisca a più di 10 lavoratori o interessi almeno 5 periodi di 24 ore (in questo caso, non è ammesso il pagamento in misura ridotta).
Infine, aumentano del 30% le sanzioni previste per il lavoro in nero: ferma restando la sanzione per la mancata interruzione del rapporto di lavoro (che resta invariata), si applica una sanzione amministrativa da 1.950 a 15.600 euro (prima da 1.500 a 12.000) per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di 195 euro (da 150) per ogni giornata di lavoro effettivo.
In aumento anche la sanzione prevista per i lavoratori in nerosuccessivamente regolarizzati: la sanzione amministrativa va da 1.300 a 10.400 euro per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di 39 euro per ogni giornata di lavoro irregolare. Inoltre, è impossibile applicare la diffida.
Sanzione amministrativa in aumento del 30% anche per il datore di lavoro che incorra nella sospensione dell'attività per lavoro irregolare o per gravi e reiterate violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, per cui è previsto il pagamento di una somma aggiuntiva pari, rispettivamente, a 1.950 e 3.250 euro.

Antipirateria: nelle more dei corsi, prorogati i termini per l’impiego delle guardie giurate

Il decreto legge 30 dicembre 2013, n. 130 ha disposto alcune deroghe di termini previsti da disposizioni legislative. Tra le proroghe di termini di competenza del Ministero dell’Interno è stato prorogato il termine del 31 dicembre 2013 al 30 giugno 2014 previsto all’articolo 5, comma 5, del decreto legge 12 luglio 2011, n. 107, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2011, n. 130, riguardante altresì misure urgenti in materia di antipirateria.
Pertanto la deroga accordata consente anche per il primi sei mesi del 2014 l’impiego delle guardie giurate per i servizi di antipirateria che non abbiano ancora frequentato i corsi teorici pratici a condizione che abbiano partecipato per un periodo di almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi.